Prostatite

La prostatite è un’infiammazione a carico della ghiandola prostatica che interessa in genere gli uomini sessualmente attivi che non hanno ancora raggiunto i cinquant’anni.

Prostatite

Cosa è la prostatite

La prostatite consiste in una infiammazione della prostata. Essa viene suddivisa in due grandi gruppi: prostatite batterica e prostatite abatterica.

La prostatite batterica è chiaramente dovuta ad un’infezione di un germe che si è annidato nella prostata.

La prostatite abatterica deriva da un’infiammazione legata ai fattori più diversi quali alimentazione, fumo, alcool, attività intestinale irregolare, stress di tipo lavorativo, affettivo, familiare, fisici.

Sintomatologia

La prostatite batterica e abatterica presentano la stessa sintomatologia. Solitamente si presentano come un dolore o una dolenzia localizzata tra la base dello scroto e l’ano (il perineo). Tale dolenzia può determinare un dolore riflesso sulla punta del pene. Altri disturbi possono essere urgenza minzionale, aumentata frequenza, disuria fino ad arrivare nei casi più gravi anche alla ritenzione acuta d’urina.

Diagnosi della prostatite

La diagnosi è innanzitutto clinica in base al tipo di dolori, alla localizzazione e all’insorgenza.

Innanzitutto deve essere eseguito un esame colturale. L’esame dell’urina con urinocoltura classico non è sufficiente in quanto potrebbe risultare negativo pur in presenza di un’infezione della prostata.

E’ necessario pertanto eseguire una spermiocoltura. Questo esame se ben fatto ci deve dire se sono presenti germi e nel caso vi fossero di che tipo di germi si tratta, il numero di colonie e testare la sensibilità ai diversi antibiotici in maniera tale da scegliere il più efficace.

Anche l’esplorazione rettale è importante in quanto ci consente di avere dati sulla consistenza e dolorabilità dell’organo.

L’ecografia transrettale della prostata non è un esame indispensabile per la diagnosi di prostatite.

Terapia

Nel caso in cui venga identificato un germe in base all’antibiogramma verrà effettuata una terapia antibiotica. E’ sempre poi necessario fare degli esami colturali ad almeno una settimana di distanza dal termine della terapia al fine di verificare l’efficacia della stessa e l’eradicazione completa dell’infezione.

Qualora la coltura non identifichi batteri siamo allora di fronte ad una prostatite abatterica. In questo caso esistono vari tipi di terapie mediche che vanno assunte per un tempo medio-lungo per sfiammare la prostata. Non ve ne è una più efficace di un’atra ma ogni soggetto risponde in maniera migliore ad una in particolare e non è possibile prevedere anticipatamente quale.

Le terapie più utilizzate sono a base di alfa-litici, serenoa repens, pigenil, curcuma, antinfiammatori per via orale o rettale.

Dott. Alberto Pansadoro – Direttore S.C. Urologia A. O. Santa Maria – Terni

“Le informazioni contenute in questo sito non sostituiscono in alcun modo il parere del medico.”